Opera costituita da 36 fotografie su supporto in legno, ciascuna della misura di cm 40,5x30,5.
Protagonista di ogni riquadro è l'artista che, nell'omonimia del titolo, richiama il famoso video di Andy Warhol, ma per differenziarsene. |
Dal testo critico Ri-abitare il "corpo proprio": la parola alle donne di Graziella Longoni:
La suggestione del bianco e nero nelle 36 fotografie, disposte da Libera Mazzoleni in una
sequenza che riflette i molti significati del bacio e della gestualità che lo accompagna, cattura
immediatamente lo sguardo, coinvolgendolo in un viaggio emozionale dentro le tante sfumature
dell'affettività e del sentimento che avvicina i corpi di diverse donne libere di esprimere tenerezza,
desiderio, passione.
I visi si avvicinano, le labbra si toccano e sfiorano il volto dell'una e dell'altra, le mani accarezzano
i capelli, si posano delicatamente sulle guance, avvolgono in un abbraccio, le dita sfiorano la
bocca, il mento, il naso, gli sguardi si incontrano in un sorriso complice e lieve, gli occhi si
chiudono nell'estasi dell'attimo che sospende il tempo in un presente di pienezza.
I gesti, che rendono possibile il contatto, fanno tutt'uno con il corpo che, nella reciprocità delle
emozioni provate dalle persone coinvolte, non è mai "carne anonima" ma, solo e sempre, "corpo
vivente", capacità di sentire, di desiderare, di muoversi verso l'altro/a, e "corpo vissuto" in prima
persona, attraversato cioè dall'interezza della storia di vita di un soggetto che si sente incarnato
e radicato nel proprio corpo.
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