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• Oggi, "Gli dèi se ne
sono andati"

Oggi, "Gli dèi se ne sono andati" (da l'Ultima Cena) 2015

Performance - giovedì 22 gennaio ore 18 - Chiesa di San Carpoforo,
Dipartimento Arti Visive, Accademia di Belle Arti, Via Formentini 10, Milano
A. Abbondi, D. Abbondi,  Apostolo, F. Baccan, F. Bellafante, A. Bortolotti, M. Bottino, G. Calegari,  M. Carminati, G. De Stefano, Gico, G.V. Lavagnini, P. Lia, Libera, R. Longoni, E. Magri, G. Minuz, G. Valcamonica, voce: R. Longoni, suono: E. Pietrini, "Blakennòmion" (dall'album Liquid Metaphors), fotografie: Donatella D'Angelo, riprese: Libera, E. Müeller

 

Nello spazio di una chiesa sconsacrata, un tavolo, coperto da un drappo nero, accoglierà il frugale pasto di 12 uomini; al centro un vassoio con frutta, allineati, 12 piatti, con degli oggetti in attesa dei commensali. Un manichino, con occhiali neri, costituirà il perno visivo attorno al quale si muoveranno le persone che non comunicheranno mai tra loro, ma potranno farlo con il resto del mondo, grazie alla tecnologia, così come normalmente accade negli spazi pubblici o sul metrò con l'uso del ipod, del tablet, del cellulare...

 
 

Viviamo in un Occidente laico!
Tuttavia, i miti non sono scomparsi, hanno solo preso la forma di nuovi racconti e hanno popolato il mondo di nuove realtà. Nelle seduttive narrazioni della TECNO-SCIENZA un potere smisurato e indiscusso si impone, celebrando la sua efficienza e nascondendo l'orrore e la miseria che lo accompagnano.

Dalla notte dell'alienazione che offusca lo sguardo, forse, un giorno, si accenderà una nuova luce che illuminerà i luoghi sfigurati e si alzerà il vento benefico che ridarà vita ai fili d'erba calpestati.
Forse, un giorno, fili d'oro attraverseranno il cielo, intrecciando trame capaci di accogliere le nostre esistenze che dimorano nei nostri fragili corpi. Forse, un giorno, una luce tenue, non più accecante, ci permetterà di riaprire gli occhi e di incominciare a vedere. Libera

> leggi testo critico di Graziella Longoni