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• Rovesciamenti e contronarrazioni
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ROVESCIAMENTI E CONTRONARRAZIONI 2018 |
Elaborazione fotografica di immagini cm 34x52 per: "The Female Gaze - a special issue photographed, styled, written, and directed by women, about women", volume five, 2018. Immagini di Libera Mazzoleni, testo di Graziella Longoni.
Rovesciamenti, contro-narrazioni, un'altra storia aperta da un nuovo inizio: protagoniste le donne che, irridendo i miti fondativi del patriarcato e inaugurando così la strada della trasgressione, prendono congedo da un universo violento, dove il femminile viene declinato solo come oggetto da possedere. |
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1 Lei e la dea (Goddes) |
2 Feminist revolution |
3 Sabbath? |
4 Ciudad Juarez |
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| Lei e la dea (Goddes)
La rivolta, anima della trasgressione, cambia l'ordine
del racconto: all'origine non più il Dio, inarrivabile
nella sua inquietante onnipotenza, che promette,
minaccia e punisce, non più l'uomo che piega il
capo nel timore e nel tremore, ma la Dea nuda,
trasformata nella leggerezza di una linea sinuosa e
ammiccante, che si rivolge e si affida a una donna
sorridente, chiedendo alla sua creatività di conferirle
un'esistenza nella bellezza. |
| Feminist revolution
Non più la primigenia coppia eterosessuale di Adamo
ed Eva, come naturale e unico modello di relazione
tra i sessi, non più la rovinosa parentela della donna
con il diavolo che farà di lei l'origine di tutti i mali e
la responsabile della perdizione dell'uomo, non più
la punizione che la condannerà al ruolo di madre
destinata a partorire nel dolore.
Ora, la coppia primigenia è costituita da due giovani
donne, liberate del mortifero simbolismo dell'Eden,
luogo ormai sbiadito e remoto cui voltano le spalle.
Si sono appropriate della mela, trasformandola da
frutto del peccato in cifra della rivolta; il loro sguardo
intenso e complice esprime la determinazione di chi
si assume la responsabilità di trasgredire, iniziando
così un tempo contrassegnato dalla tenerezza
dei legami e dalla consapevolezza che il miracolo
del nascere è custodito dal femminile nella sua
continuità; ogni nato e ogni nata nasce, infatti, da
donna. |
| Sabbath?
Non più la danza convulsa della menade, invasata
dal dio, che nel delirio estatico dimentica la sua
umanità e la sua finitudine; non più la ridda
caotica della strega posseduta dal demonio cui si
congiunge con bramosia, non più la mortificazione
del corpo femminile negato e castigato nel pudore
preteso dalla religione, ma la gioia di abitare un
corpo estetico, vivo, percettivo che si dà piacere
muovendosi nel ritmo, la gioia di danzare liberamente
insieme, tra donne, sorelle e solidali, orgogliose di
essere tali. |
| Ciudad Juarez
Spesso, però, le donne pagano questo gesto di
rivolta che le impone allo sguardo maschile come
autonome protagoniste del loro cammino nel mondo;
la violenza di genere, purtroppo, esplode
ancora come pulsione malata di una cultura
patriarcale che si scatena, interrompendo la vita della
donna, sottraendole valore, destinandola alla brevità
e all'inconsistenza dell'effimero.
Le donne, che sono uccise, però non muoiono mai
perché saranno sempre ricordate dalle donne che
di loro conserveranno la memoria e continueranno
a parlare, spesso ricorrendo alla simbologia della
farfalla che richiama la capacità di mettere le ali e
di librarsi in volo, attraverso una metamorfosi che
interessa l'intero essere. |
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