"L'Uomo Democratico, muove da uno sguardo critico sul presente, che trova il suo riferimento concettuale nella figura dell’ “ultimo uomo”, stigmatizzata dallo Zarathustra di Nietzsche. Uomo del risentimento e della paura, incapace di trascendere il piccolo mondo delle sue “vogliuzze” quotidiane e del suo benessere particolare, egli si vanta di aver inventato la felicità.
Presentandosi come uomo del disincanto, celebra l’efficacia della tecnica e la esalta come fine dell’agire umano e mezzo per realizzare qualsiasi fine.
Demiurgo onnipotente, irride chiunque si faccia portavoce di un pensiero capace di immaginare un “nuovo inizio”, una diversa temporalità, contrassegnata dall’assunzione di un’etica della responsabilità e dal superamento dello individualismo tirannico e nichilista che rende impossibile ogni convivenza e annulla ogni speranza di futuro.
Divinizzando le sue opere, la cui potenza di morte è esibita come garanzia di sicurezza, l’ “ultimo uomo”, trasforma la sua “volontà di potenza” in drammatica auto-distruttività.
Le immagini di questo lavoro vorrebbero portare alla luce questa anima nichilista dell’ “homo democraticus” che, avendo eletto la “techne” a suo unico orizzonte, ha dimenticato e disimparato i gesti della “cura” verso l’esistente". Libera |